Tutto incominciò per caso.
Se quel giorno lo Gnomo Mago, sfogliando il Grande Libro degli Gnomi, non avesse deciso di dare inizio alla costruzione della Piroga degli Antenati, gli
abitanti ddel bosco, gli Gnomi, le Fate e il Gigante forse non avrebbero mai incontrato i Folletti.

Ma veniamo ai fatti.
Per costruire questa famosa piroga magica, l'unico albero che poteva essere utilizzato era quello piantato dal Re degli Gnomi parecchi secoli prima e diventato ormai un albero gigantesco.

"Ma attenzione!" disse Gnomo Mago.
"Dovete scegliere quello giusto, perchè gli alberi di questo bosco spesso racchiudono dei Folletti, esseri strani e bizzarri, famosi per i loro scherzi e per i loro dispetti".

Arrivata sul posto, la squadra degli gnomi boscaioli si mise subito al lavoro.
Cercarono a lungo l'albero che aveva raccomandato Gnomo Mago: alla fine ne avevano visti così tanti che avevano una grande confusione in testa.
Ormai sarebbero riusciti distinguere una betulla da una quercia!
Fu così che alla fine, dopo tanti dubbi e una gran fatica, riuscirono ad abbattere un grosso albero, perfetto per costruire una piroga!
"Ehi! Guardate cosa sta uscendo dall'albero!
Dev'essere proprio un Folletto, uno di quegli essere di cui parlava Gnomo Mago!
Che guaio!
Chissà che cosa ci diranno gli altri ora..."

Intanto, dal centro del tronco abbattuto erano usciti tre Folletti.
"Salve gente!" disse uno di loro a voce altissima.
"Perchè avete quei musi lunghi?
E perchè avete tutti la barba?
Sarà forse perchè qui da voi ci si annoia parecchio?"
"Speriamo che ce ne siano soltanto tre!" borbotto Gelsomino, il caposquadra, che cominciava a rendersi conto del pasticcio che avevano appena combinato.
"Bè, adesso che avete tagliato la nostra casa, ci porterete con voi, spero!" disse uno dei tre.

I Folletti erano proprio delle pesti!
Durante il viaggio di ritorno non persero tempo; evidentemente volevano rifarsi di tutti gli anni che avevano passato chiusi nell'albero, e gli Gnomi davvero poco abituati agli scherzi, non sapevano che fare.

E quella sera intorno al fuoco, per presentarsi i Folletti
cantarono questa canzone;

"Paperino è il nome mio, come il pepe sono io!
Il mio nome invece è Aceto, son di tutti il più irrequieto!
E per ultimo, birbone ecco Zenzero il burlone!"


"Ho l'impressione che questi Folletti ci procureranno
un sacco di guai!" pensa Gnomo Mago, annotandosi
tutte le stranezze dei Folletti.