|
Se continui a guardarti indietro, non vedrai mai ciò che hai davanti!
~ da " Ratatuille" ~ |
|
|
|
Erano i dominatori della Terra.
Come giganti immortali popolavano ogni angolo del pianeta.
E per quasi 200 milioni di anni ne furono i signori incontrastati.
Ma la fine venne anche per loro, i "terribili rettili" noti come dinosauri
(tale, infatti, è il significato delle parole greche deinòs e sauros, che ne
compongono il nome).
All'incirca 65 milioni di anni fa, scomparvero, lasciando dietro di sé pochi resti fossilizzati e le mute tracce delle loro impronte conservate nei fanghi pietrificati.
Quale terribile catastrofe cancellò i dinosauri dalla faccia della Terra insieme
a quasi la metà delle altre forme viventi?
Per molto tempo gli scienziati di tutto il mondo si sono posti questa domanda.
Era convinzione quasi generale che la scomparsa dei dinosauri fosse dovuta a una brusca variazione del clima.
Variazione prodotta per esempio da una mutazione del flusso delle correnti oceaniche, che avrebbe abbassato la temperatura di vaste zone tropicali a livelli insopportabili per animali abituati a un tepore costante.
O da imponenti eruzioni vulcaniche che, al contrario, avrebbero causato un
eccessivo riscaldamento dell' atmosfera.
Ma nessuna di queste ipotesi appariva davvero convincente: l'estinzione era stata troppo improvvisa e totale per essere spiegata solo in questo modo.
Finché, un giorno, la risposta.
|
Una risposta che è arrivata dal Golfo del Messico, dove i geologi hanno scoperto le tracce dell' impatto in quella zona, avvenuto proprio 65 milioni di anni fa, di un enorme meteorite proveniente dalle profondità dello spazio: un bolide, con un diametro di almeno 10 chilometri, dello stesso tipo di quelli che hanno scavato enormi crateri sulla superficie della Luna. |
L'urto, terribile, dovette provocare lo sconvolgimento di aria, acqua, suolo. Immaginiamoci la scena: un brontosauro interrompe il suo pasto e alza la pesante testa per osservare tra le fronde della foresta tropicale un punto luminoso nel cielo che ingrandisce a vista d'occhio offuscando addirittura il sole.
È una massa rocciosa pesante mille miliardi di tonnellate che viaggia all' incredibile velocità di 150.000 chilometri orari, infuocata per la frizione con l'aria.
In pochi secondi, con un tuono spaventoso, l'enorme bolide si abbatte nel mare vicino liberando un' energia 10 milioni di volte maggiore di quella della più potente bomba all'idrogeno.
Il povero brontosauro non se ne accorge nemmeno: lo spostamento d'aria ha già spazzato via lui, la foresta e ogni cosa nel raggio di centinaia di chilometri. Poi un maremoto, con onde alte decine di metri, si abbatte sulle coste cambiandone il profilo.
Particelle di rocce incandescenti proiettate in ogni dove da venti furiosi fanno incendiare la vegetazione i cui fumi, unendosi alle polveri e all' acqua marina vaporizzata, schermano la luce del sole.
In breve tempo tutta la Terra piomba in un' oscurità quasi totale che dura mesi, forse anni.
|
|
La temperatura, dopo essersi bruscamente rialzata, scende sotto lo zero per un lungo periodo bloccando lo sviluppo della vegetazione.
Per animali poco adattabili come i dinosauri è la fine: il freddo e la scarsità di cibo ne decretano a poco a poco la morte.
E lo scettro del pianeta passa a organismi più piccoli e capaci di adeguarsi alle nuove condizioni ambientali: questi organismi erano i mammiferi, nostri antenati. |
|
|
|
|
|